Il Progetto ConVivendo prevede lo sviluppo di un gruppo appartamento che accolga 8/10 ragazzi (dai 18 ai 25 anni) con autismo che hanno concluso il percorso scolastico e che hanno sviluppato, grazie ai laboratori implementati, le competenze sufficienti per poter vivere e lavorare con un minimo grado di autonomia. Il progetto include quindi l’avvio all’autonomia abitativa e lavorativa. Stiamo parlando quindi di un ambiente protetto, ma non chiuso, in cui la persona vive, va al lavoro, si dedica ad attività piacevoli nel tempo libero (sport, cinema, gite ecc.) con un gruppo di coetanei conviventi supportati da professionisti giovani ma specializzati nell’ambito dello spettro autistico. Il gruppo appartamento sarà inserito in un contesto di vita e di lavoro a stretto contatto con giovani neurotipici. 

PARTNER: Fondazione Diversity Life, Curia di Padova, Associazioni del territorio, Università di Padova, Fondazione Zancan, USLL6.

La musica incontra la disabilità e la racconta. I partecipanti al laboratorio raccontano se stessi e il loro vissuto attraverso brani musicali e canzoni che li raccontano. Tutto il processo creativo viene video-ripreso in tempo reale; con questo materiale vengono realizzati videoclip e documentari. La fine del percorso creativo conduce ad un concerto/ rappresentazione teatrale, in cui tutti i partecipanti mettono in scena le loro creazioni, che sono i racconti stessi della loro vita. 

Questo Progetto è rivolto a giovani e adulti con disabilità, gli obiettivi sono molteplici e più livelli.

Partiamo dalla creazione di canzoni inedite che raccontino la vita e i vissuti dei partecipanti, riprese video effettuate in tempo reale in studio di registrazione.

A seguire, la produzione di un video-clip per ogni brano musicale composto: ogni partecipante interpreta se stesso; la pubblicazione di un album dove sono raccolti tutti i brani e tutti i video realizzati.

La realizzazione grafica delle copertine dell’album stesso.

La produzione di uno spettacolo in cui gli stessi partecipanti si esibiscono su un palco, cantando i brani realizzati durante gli incontri.

PARTNER: Associazione Time to Talk

Dream Day è un progetto di promozione sociale rivolto ai giovani: un format basato sulla street art come strumento di inclusione, aggregazione e   valorizzazione dello spazio pubblico.

Viviamo in un’epoca di comunicazione a distanza e di mondi virtuali dove siamo sempre connessi ma contemporaneamente sempre più isolati. Dovremmo riscoprire e far scoprire alle nuove generazioni il piacere di stare in strada, di relazionarci con il prossimo, di vivere la città, gli spazi outdoor. La street art può essere lo strumento per riappropriarci degli spazi urbani, di riscoprirli, di riqualificarli e ridargli vita e colore. 

L’idea è quella di realizzare un percorso didattico rivolto a bambini e ragazzi che si pone come finalità la conoscenza di un’espressione dell’arte contemporanea, l’apprendimento di diverse tecniche pittoriche e infine una riflessione sulla differenza tra vandalismo e riqualificazione urbana. Questi laboratori verranno fatti in stretta collaborazione con gli istituti comprensivi del territorio intrecciandosi in maniera interdisciplinare sia con argomenti di arte e tecnica che di educazione civica e rispetto dell’ambiente. Il percorso si concluderà poi con un laboratorio di pittura creativa ad hoc per un gruppo di peer educator che   utilizzerà i disegni come bozzetti da riprodurre sui muri del paese con l’aiuto di uno street artist professionista e la collaborazione della comunità stessa. Infatti, con l’iniziale campagna di crowdfunding, per coprire i costi d’implementazione, la comunità locale viene coinvolta attivamente nel progetto veicolandone al tempo stesso il valore sociale.

Le tele di cemento saranno scelte tra gli edifici con una valenza sociale (centri diurni, ospedali, distretti socio-sanitari…) o che possano beneficiare di una effettiva seconda vita (cabine elettriche, sottopassi, parchi o aree urbane usate degradate).

Tutto il percorso sarà realizzato con il supporto di figure educative e alcuni tra i più importanti street artist del panorama regionale, nazionale ed internazionale: Alessio B., Gallo, Zero Mentale.

PARTNER: Istituti comprensivi statali,  gruppo street art Padova

Portare Truck Food nelle piazze, far conoscere Aiutismo e l'autismo, far lavorare i ragazzi a contatto con gente, distoglierli dalle loro stereotipie. Il progetto è pensato per per dare un primo saggio di un'attività lavorativa, organizzativa e socialità. Finalizzare eventuali introiti per contribuire a finanziare la ristrutturazione di un rustico per svolgere attività di autonomia, che vanno dalla cura della persona, alla cucina, laboratori vari e attività ricreative, individuando le potenzialità recondite di questi ragazzi a volte incapaci ad esprimersi. L'interesse è di farli interagire con disabilità diverse, operatori, pensionati che hanno ancora molto da dare, aiutando le rispettive famiglie ad avere spazi temporali da poter dedicare agli altri componenti della famiglia.    

PARTNER: Banca del tempo cittadellese, associazione Airone

Per educare un bambino ci vuole un intero villaggio” recita un famoso detto africano che, nell’attuale periodo storico, diviene più che mai motivo di riflessione.

Un villaggio che sente il bisogno di essere ricostruito e rinforzato per poter tornare ad educare.

La situazione pandemica che stiamo vivendo negli ultimi anni sta mettendo a dura prova ogni fascia d’età, in particolare risultano invisibili i bambini/e e adolescenti che hanno subito un impatto durissimo.

La chiusura delle scuole in un primo momento e la fragilità del sistema hanno favorito l’accentuarsi delle situazioni di vulnerabilità per motivi diversi – povertà economica ed educativa, disabilità, violenza– anche di quelli socio-assistenziali.

Gli effetti, di medio-lungo periodo della pandemia su bambine/i e adolescenti sono riscontrabili a diversi livelli: del benessere psico-fisico, degli apprendimenti e dello sviluppo.

Infatti, se già prima di questo periodo di emergenza, vi era l’idea che da un lato la collaborazione tra i vari adulti e i vari ambienti educativi (famiglia, scuola, attività ricreative, …) era auspicabile e necessaria per un buon sviluppo infantile dall’altro oggi vi è una forte tendenza all’individualismo e al poco interesse delle problematiche sociali. 

PARTNER: Comune di Tombolo, Associazione Gli invisibili, Associazione Cittadella Woman, Associazione Auser Tombolo

L’avvento dei social network, unitamente ai numerosi cambiamenti riguardanti la comunicazione e l’organizzazione della vita quotidiana, ha profondamente influenzato le relazioni tra le persone ed in particolare tra gli adolescenti. E’ cambiata la concezione di spazio e tempo, l’amicizia molto spesso è immateriale e non più legata alla presenza fisica dell’altro. La difficoltà a stabilire relazioni amicali significative e la solitudine che molti ragazzi esprimono, li porta spesso a cercare negli ambienti digitali la risposta al bisogno di sentirsi visti, cercati e appartenenti ad un gruppo. I meccanismi di inclusione ed esclusione che i pari attivano e/o subiscono all’interno dei gruppi virtuali si amplificano tramite i media, condizionando in modo rilevante i comportamenti messi in atto nella realtà presenziale come nella rete. Diventa necessario fornire ai ragazzi gli strumenti adatti a poter gestire le proprie relazioni e azioni on line, aumentando la consapevolezza e il pensiero critico. La conquista di una maggiore competenza, l’educazione alla saggezza digitale e la prevenzione di comportamenti di cyberbullismo diventano obiettivi primari dell’azione educativa.  

Cyber – Coinvolti richiama proprio la volontà di coinvolgere i ragazzi, di renderli protagonisti in modo critico e responsabile delle loro azioni on line, interpreti attivi e partecipi nella definizione di cittadinanza digitale.

Il progetto è strutturato secondo il metodo della Peer&Media Education che, per sua stessa natura, fa leva sul protagonismo dei ragazzi stessi come principali soggetti dell’intervento preventivo: con il sostegno degli adulti, attraverso un percorso di gruppo in modalità Brick e Click, potranno formarsi ed influenzare positivamente il gruppo dei pari favorendo lo sviluppo di capitale sociale nella comunità. Il target di riferimento è la fascia 11-14 anni, ossia i ragazzi che frequentano la Scuola Secondaria di Primo Grado.

L’obiettivo dell’educazione alla cittadinanza digitale deve fondarsi sullo sviluppo della consapevolezza, del senso critico, riconoscendo le potenzialità accanto ai rischi e le responsabilità connesse all’uso dei media.

Rete Maranathà comprende 3 organizzazioni (Associazione Maranathà, Fondazione La Grande Casa, Cooperativa Sociale IM.PRO.N.TE.). Oltre a queste, sono coinvolte nel progetto le amministrazioni comunali delle scuole che aderiscono al progetto. 

 Il progetto consiste nell’organizzazione di alcune attività rivolte ai giovani della fascia 14-18 anni (della scuola superiore) durante l’estate 2022. Nei mesi non-scolastici crediamo che coinvolgere i giovani proponendo loro delle attività specifiche (play), possa farli sentire protagonisti. Oltre a questo desideriamo anche sistemare qualche spazio a loro dedicato all’interno della struttura del Patronato Pio X perché possano ritrovarsi tra loro (stay) sentendosi di più a casa. Dare la possibilità ai giovani dell'età 14-18 anni di potersi re-incontrare in questo periodo per loro socialmente difficile;far vivere loro delle esperienze nuove che li possano arricchire dal punto di vista personale; investire nella dinamica della socialità e nella peer-education; curare la formazione integrale della persona umana,attraverso l'accompagnamento di figure educative a loro dedicate.

 Iniziativa di sensibilizzazione all'inclusione che coinvolgerà ragazzi/e diversamente abili e i loro amici ad operare in simulazioni e attività di Protezione Civile. Il nostro obbiettivo è quello di coinvolgere i ragazzi diversamente abili  nel mondo della Protezione Civile. Questi ragazzi considerati speciali l'ossia con alcuni limiti, ma non per questo devono essere considerati al dì fuori delle normali dinamiche sociali.

PARTNER: Associazione di Volontariato di Protezione Civile di Carmignano di Brenta (PD)

Realizzazione di una nuova struttura per Casa Priscilla di circa 1300mq in un'area acquisita di recente e quindi di proprietà e relativo trasferimento dall'attuale sede, in comodato d'uso di circa 300mq. L'aumento significativo di richieste per dare accoglienza a bambini e madri che stanno vivendo situazioni critiche sia familiari che economiche, offrire servizi che vadano a colmare evidenti gap su quella che viene definita "povertà educativa" per creare concrete connessioni col mondo lavorativo nel territorio, opportunità di volontariato per nuovi percorsi da affidare a persone anziane o che comunque sono entrate recentemente nel mondo pensionistico.

PARTNER: Confindustria, Confartigianato, Confcommercio, Rotary Clubs, Lions Clubs, Fondazioni

Questo progetto di inclusione sociale vuole attraverso l'uso della bicicletta aiutare le persone diversamente abili a trascorrere momenti di gioia. Con l'aiuto di guide e maestri mtb accreditati ed il supporto dei comuni della vallata Feltrina stiamo organizzando percorsi adatti alla riuscita di questo progetto dove puntiamo si far divertire le persone ma allo stesso tempo far conoscere la nostra gente e le realtà rurali della zona. Il progetto vuole, attraverso i vari attori privati, associazioni ed enti, valorizzare il territorio le genti, gli usi e costumi rendendo il tutto fruibile a tutte le persone con o senza disabilità.

PARTNER: Comunità Montana Feltrina, comuni di Pedavena Feltre, Seren del Grappa, Fonzaso, Lamon, Consorzio turistico Feltre, Rotary Club Feltre